Approvato il bilancio consuntivo 2012 di Tper

Bologna, 10 luglio 2013

-   L’Assemblea dei Soci di Tper ha approvato il bilancio 2012.

-   Per la sesta azienda di tpl in Italia oltre 117 milioni di passeggeri trasportati, 35 milioni di chilometri di servizio bus e filoviario, 5 milioni di km di servizi ferroviari, più di 70.000 abbonati annuali, 2450 dipendenti con una percentuale di oltre 99,8% a tempo indeterminato.  

-   Presentato il piano industriale: societa' in utile a partire dal 2014 con un piano di investimenti triennale di oltre 102 milioni. Per Tper il ruolo di soggetto aggregatore delle imprese del trasporto regionale.

 

L’Assemblea dei Soci di Tper ha approvato oggi all’unanimità il bilancio 2012 della Società.

Come anticipato nei mesi scorsi, quando il CdA presentò la proposta di bilancio, il conto economico dell’esercizio 2012 chiude con una perdita di 8,9 milioni di euro, dopo aver scontato ammortamenti – al netto di contributi sugli investimenti – di 9,7 milioni di euro ed accantonamenti e svalutazioni per 4,7 milioni di euro, seguendo criteri di assoluta prudenzialità, in un’ottica di sostenibilità nel medio termine. Tra questi, ad esempio, la scelta in materia di “cuneo fiscale” di Tper che, pur nella convinzione di aver titolo di beneficiare della riduzione IRAP, ha liquidato interamente l’imposta dell’esercizio 2012 e ne richiederà il rimborso per la parte che ritiene non dovuta. Analoghe valutazioni prudenziali hanno portato a svalutazioni sul valore delle quote di alcune partecipate, tra cui Oceano Gate Italia SpA, società che opera nel trasporto merci, le cui quote sono state vendute nel 2012 ad esecuzione differita al 2013 (svalutazione per 985.000 euro) e delle società Herm (per 2,4 milioni di euro) e Start Romagna (per 0,5 milioni di euro).

Il primo bilancio di Tper presenta un Margine Operativo Lordo positivo di 7,9 milioni di euro: un buon risultato della gestione caratteristica ed un indicatore importante della potenzialità reddituale di un’azienda che vanta un fatturato di 217,8 milioni di euro, un capitale sociale di 68,4 milioni di euro e un patrimonio netto che alla fine del 2012 è di 102,5 milioni di euro.

Tper, avendo 6 società controllate, ha redatto anche il proprio bilancio consolidato di gruppo che vede un capitale sociale di 70,3 milioni di euro, un patrimonio netto di 104,7 milioni di euro e un valore della produzione di 275,6 milioni di euro.

La passività di bilancio è anche effetto, come detto, del significativo impatto dei criteri prudenziali adottati dal Consiglio d’Amministrazione, oltre che della difficile congiuntura economica generale, della progressiva contrazione delle risorse pubbliche destinate al TPL e dei costi una tantum necessari per la fusione. Il risultato rappresenta ugualmente un grande sforzo di tutta l’azienda, che ha consentito, con azioni prontamente messe in atto, di evitare perdite maggiori stimate già dalle prime verifiche di assessment del marzo 2012, all’inizio delle attività della nuova azienda. 

I primi mesi di vita di Tper hanno visto la realizzazione di importanti operazioni straordinarie, tra le quali la ridefinizione di vari assetti societari di posizioni relative a partecipazioni (il conferimento del ramo d’azienda relativo al trasporto ferroviario merci alla propria controllata Dinazzano Po SpA, l’entrata nel capitale di Start Romagna con una quota del 13,79%, l' uscita dal capitale di Oceano Gate), e lo sviluppo di progetti precedentemente avviati che vedono oggi Tper come soggetto attuatore di interventi di mobilità fondamentali per il territorio. Si ricorda, a tal proposito, l’importante accordo raggiunto con la mandataria dell’ATI, Irisbus-Iveco, che prevede il riavvio del progetto TPGV (più noto come progetto Civis) e la sostituzione dei veicoli con nuovi Crealis Neo, in coerenza con le finalità perseguite dagli Enti coinvolti nel progetto; un risultato molto significativo sancito dalla delibera del CIPE del 18 marzo scorso che ha confermato i finanziamenti. Tper è stata anche individuata come soggetto attuatore degli interventi da realizzare per il progetto di completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano e la filoviarizzazione delle linee portanti di bus per un sistema di trasporto pubblico integrato ferro-gomma nel bacino-bolognese, progetto che vale complessivamente investimenti per 362,8 milioni di euro.

In tema di People Mover, in coerenza con gli orientamenti espressi dai Soci, Tper ha lavorato per circoscrivere definitivamente il proprio ruolo all’interno di Marconi Express ad una partecipazione di minoranza attraverso una modifica dei patti parasociali già concordata.

Nei suoi primi 11 mesi, da febbraio a dicembre 2012, Tper ha percorso con i suoi bus oltre 35 milioni di chilometri di servizio passeggeri e circa 5 milioni di chilometri con i propri treni. I passeggeri trasportati sono stati oltre 117,6 milioni: 101,3 milioni di passeggeri sui bus nel bacino di Bologna, 11,5 milioni di passeggeri sui bus del bacino di Ferrara e 4,7 milioni quelli dei servizi ferroviari.

In tema di passeggeri, si segnala il trend in costante crescita dell’utenza fidelizzata: gli abbonati annuali – in totale oltre 70.000 - sono in aumento sia a Bologna che a Ferrara, bacini di servizio dove Tper ha sperimentato la propria campagna antievasione e delle buone regole di comportamento, che quindi procederà, dati i buoni esiti, con l’obiettivo del recupero di importanti risorse.

Tper, che è la più grande azienda dell’Emilia-Romagna e la sesta in Italia nel settore del trasporto pubblico di persone, impiega oggi 2450 dipendenti, di cui il 99,87% a tempo indeterminato, confermando l’attenzione dell’azienda all’investimento in risorse umane.

Un parametro di eccellenza che conferma il livello di efficientamento raggiunto da Tper è l’analisi della struttura dei ricavi dell'azienda, che evidenzia che il 38,5% degli stessi è relativo a ricavi delle vendite e delle prestazioni, un dato che è superiore agli obiettivi di qualità gestionale fissati in questi anni  per il trasporto pubblico locale dai governi che si sono succeduti (35%) e del vigente Decreto governativo che fissa i criteri e le modalità di ripartizione del Fondo Nazionale Trasporti; l'indicatore di Tper e' di gran lunga virtuoso rispetto alla media nazionale che risulta attestata intorno al 27%. 

L’azienda svolge la propria attività in sedi e depositi automobilistici e ferroviari presenti in tutta la Regione (Bologna, Ferrara, Imola, Modena, Reggio Emilia, Guastalla, Codigoro, Comacchio) oltre che in territorio mantovano per la parte ferroviaria (Sermide e Suzzara), operando sia nei bacini di Bologna e Ferrara con i servizi su gomma anche in sinergia con imprese private del settore, sia – in consorzio con Trenitalia – sul servizio ferroviario emiliano-romagnolo, gestendo i treni su tutte le linee regionali FER ed anche servizi su buona parte delle linee regionali RFI. In ambito ferroviario sono da segnalare anche le due principali società controllate da Tper: MaFer, che cura la manutenzione del materiale rotabile, e Dinazzano Po, che opera nel trasporto ferroviario merci e nella gestione di scali ferroviari e terminali intermodali.

Tper ha adottato un processo di orientamento alla qualità, all’ambiente e alla sicurezza ed è in possesso delle certificazioni internazionali per la qualità (ISO 9001), l’ambiente (ISO 14001) e la salute e sicurezza dei lavoratori (British Standard OHSAS 18001). Inoltre, in qualità di impresa ferroviaria, TPER dispone del Certificato di Sicurezza rilasciato dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria.

Nel corso dell’odierna Assemblea, l’azienda ha poi illustrato in via ufficiale ai Soci il Piano Industriale approvato nella seduta dal CdA di Tper tenutasi anch’essa in data  odierna: lo strumento-guida per il raggiungimento dei prossimi obiettivi di equilibrio economico e di sviluppo.

Gli obiettivi del piano sono mirati a promuovere l’integrazione delle aziende del tpl in regione proponendo Tper come soggetto aggregatore del percorso delineato dalla Regione Emilia-Romagna.

Tale percorso è già avviato attraverso la partecipazione di Tper in Herm, società che sovrintende alla gestione di Seta, e attraverso l’ingresso nella compagine societaria di Start Romagna, avvenuto nel 2012. Il percorso verrà attuato con i criteri di sviluppo e sostenibilità economica, nella necessaria condivisione da parte dei Soci.

Il piano prevede il raggiungimento dell’utile aziendale attraverso una molteplicità di azioni, quali un vero e proprio approccio al mercato (incremento dei passeggeri, riassetto dei servizi in logica intermodale, sviluppo ulteriore della fidelizzazione, ampliamento ed automazione delle forme d’acquisto dei titoli), la lotta all’evasione, la gestione dei contratti di servizio, una maggiore efficienza organizzativa e di processo. Queste azioni sono previste per i bacini di Bologna e Ferrara ed anche per il servizio ferroviario passeggeri nell’ambito del contratto in essere. Tper ha previsto di procedere alle valutazioni per l’individuazione del partner con cui partecipare alla gara che vedrà assegnati i servizi sull’intero bacino regionale ferroviario per i prossimi anni, tenendo conto delle condizioni che saranno stabilite nel bando dalla Regione e dalla stazione appaltante FER.

Il Piano Industriale dà anche il via libera alla partecipazione alla gara per la gestione del Piano Sosta del Comune di Bologna e alle gare per l’ulteriore allargamento della società e lo sviluppo del trasporto integrato in Regione.

Con il piano si avvia un percorso progressivo di interventi sinergici e di razionalizzazione, secondo un approccio organico e strutturato mirato a realizzare un miglioramento delle performance nel medio termine, anche attraverso la valorizzazione delle risorse umane nel rispetto di corrette e positive relazioni industriali, e a giungere ad un assetto in grado di sostenere il ruolo futuro di Tper nel panorama regionale.

Il piano prevede investimenti lordi nel triennio 2013-2015 pari a circa 102 milioni di euro, di cui 57 con risorse proprie dell’Azienda.

Nel piano industriale sono contenute anche le diverse azioni di business plan atte a portare la società ad un utile già dal 2014. E’ importante sottolineare che, per un’azienda di trasporti pubblici, tutte le azioni prevedono necessariamente il coinvolgimento degli Enti Locali e Territoriali e delle rispettive Agenzie della mobilità, la cui condivisione è fondamentale per l'avvio delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Sempre nel corso dell' Assemblea è stato presentato oggi anche il nuovo Codice Etico di Tper, l'insieme di norme generali di etica indirizzato a tutti i membri del CdA e del Collegio Sindacale, ai dirigenti e dipendenti, fornitori e collaboratori a vario titolo. Il Codice è parte del Modello di organizzazione, gestione e controllo approvato da Tper in attuazione del D.Lgs. 231/2001. In questo ambito Tper ha provveduto anche alla nomina dell’Organismo di Vigilanza che ha il compito di vigilare sul funzionamento, efficacia, adeguatezza ed osservanza di tale modello.

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